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san giovanni pontecorvo

San Giovanni appare

torna la magia della tradizione a Pontecorvo

Pontecorvo, piccolo centro fluviale del basso Lazio, a metà strada tra Roma e Napoli, rivive ogni anno la seconda domenica di maggio un evento religioso eccezionale: l‘apparizione di San Giovanni Battista, l’unica riconosciuta nella storia della Chiesa, descritta in modo dettagliato negli Acta Sanctorum.

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La processione in onore del Santo – foto di Bruno D’Amata

San Giovanni Battista: la figura nella storia 

I Vangeli gli attribuiscono una stretta parentela con Gesù di Nazareth,  alcuni studiosi di agiologia ritengono sia stato addirittura suo maestro, da tutti ritenuto un visionario e un libero pensatore in un’epoca dominata dalla tirannia: Giovanni detto “il battista” è una delle figure più affascinanti del Nuovo Testamento.

Egli predicava uguaglianza e pacifismo in risposta al pugno di ferro romano sulla terra di Israele, paventando la vicinanza di eventi apocalittici sui malvagi. Ritenuto per il suo carisma e la sua conoscenza dei testi sacri  membro della setta degli Esseni, secondo la tradizione, per i suoi pensieri sovversivi, fu imprigionato e messo a morte dal re Erode. La Chiesa Cattolica lo ricorda il 24 giugno.

L’apparizione di San Giovanni Battista a Pontecorvo, il diavolo e Camele 

L’evento prodigioso, stando alle documentazioni storiche, avvenne in questo modo.

Sulle sponde del fiume Liri passava un tale Giovanni Mele, detto Camele che vide dall’altra parte del fiume un uomo vestito in modo sfarzoso con una sacca piena di monete d’oro.  L’uomo si rivolse a Camele chiedendogli se volesse diventare ricco, Camele rispose di sì e l’uomo gli chiese di attravesare il fiume per raggiungerlo.

Nonostante la stranezza dell’invito Camele cominciò la perigliosa traversata, ma accortosi che stava per annegare invocò l’aiuto divino, fu così che – secondo la tradizione- gli apparve San Giovanni Battista il quale salvandolo dalle acque gli chiese di erigere un luogo di culto dedicato alla figura del profeta.

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Immagine raffigurante l’apparizione

Giunto in salvo Camele capì che l’uomo seduto sull’altra sponda altri non era che il Diavolo e corse in paese a riferire quanto accaduto all’arciprete Grimoaldo. Quest’ultimo credette al povero Camele e iniziò l’opera di costruzione di una cappella dedicata a San Giovanni Battista in località Melfi di Pontecorvo. Era l’anno 1137 e da allora il culto per il santo e per l’evento non si interruppe mai.

Il lancio dei fantocci nel fiume, foto di Stefano Gerardi

Di questa storia troviamo prova documentale negli Acta Sanctorum di De Bolland datati al 1643, a testimonianza della devozione ininterrotta sul territorio pontecorvese, grazie a De Bolland possiamo valutare il parallelismo tra la storiografia ufficiale e la tradizione orale.

Le differenze tra le due si incentrano principalmente sui ruoli svolti da Grimoaldo e Camele: nella versione “ufficiale” tramandata per iscritto l’arciprete svolge la missione richiesta dal Santo, avendone lui stesso una visione e marginalizzando il povero Camele, questo ha portato alla santificazione dell’arciprete, mentre in città ancora oggi essere definito un Camele ha un’accezione pressochè negativa, essendo sinonimo di di persona inetta.

Di contro la tradizione orale ha elevato alla santità il Contadino, chiamato ancora oggi da qualcuno San Giovanni Mele, la differenza tra tradizione orale e quella scritta ci dimostra più che mai la validità della locuzione latina “verba volant, scripta manent”.

Il Santo nella tradizione locale

Nonostante l’apparizione si creda svolta ad aprile, la celebrazione dell’evento e la festa del Santo si tengono durante la seconda settimana di maggio sin dal 1137. La scelta di questo periodo è tutt’altro che casuale e conferma il legame della comunità pontecorvese -in maggioranza contadina- con il ciclo della natura e la coltivazione dei campi.

Purtroppo i resti dell’antico santuario sono stati gravemente danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale, ma nel 1956 la popolazione finanziò la ricostruzione di una cappella nei pressi del luogo testimone del celebre miracolo.

L'itinerario della processione

L’itinerario della processione

La seconda domenica di maggio, alle 4 del mattino prendono il via le celebrazioni che raggiungono l’apice proprio nel luogo del miracolo a Melfi. Dalla metà del mese di Aprile tutti attendono la processione, che viene effettuata con qualsiasi tempo, anche in caso di pioggia.

Il pellegrinaggio avviene lungo il sentiero storico fino alla chiesa, accompagnato da rituali antichi come il lancio di sassi nel fiume e la personificazione del diavolo e Camele.

San Giovanni Battista e i festeggiamenti 2019
Come ogni anno, di fianco alle celebrazioni religiose, tante le iniziative civili a corredo di una ricorrenza tra le più sentite dalla popolazione Pontecorvese.

Di seguito il programma dettagliato delle iniziative

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Qui invece il servio di Geo&Geo sulla manifestazione.

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