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San Benedetto da Norcia è il Patrono d’Europa, in un’epoca di tumulti diede al giovanissimo continente un modello di riferimento morale e amministrativo con le sue abbazie.

San Benedetto, giovane patrizio di Norcia, abbandonò la vita agiata per dedicarsi alla preghiera e alla fondazione di piccole comunità, che verranno chiamate poi abbazie perché sotto il controllo di un abate. I benedettini presero piede nei secoli successivi  alla loro fondazione divenendo tra le figure più rappresentative del medioevo. Negli anni in cui vive Benedetto il cristianesimo attraversa un momento di grande espansione e sempre più persone cominciano a ritenere che la vita secolare sia degradante per l’animo umano, fioriscono così i primi asceti, che si isolano dai “peccati del mondo”. In questo contesto si inserisce il percorso spirituale di San Benedetto che pensa di normare le abitudini di vita delle persone che scelgono quel tipo di vita: nasce così la prima Regola benedettina, destinata a successivi perfezionamenti.

Non solo preghiera

Come dicevamo, la Regola non costituisce solo una novità sul piano spirituale, ma diventa ben presto punto di riferimento morale e amministrativo per le comunità di cristiani laici che fioriscono nei pressi delle ricche abbazie. La semplicità dei messaggi la rende comprensibile a tutti e rispetto alle regole degli ordini mediorentali è meno severa. Non a caso Carlo Magno, dopo averne visto gli effetti a Montecassino, favorì il proliferare dei benedettini nel suo regno che copriva buona parte del territorio europeo. Con il benestare di Carlo Magno e di suo figlio Ludovico il Pio -salito al trono nell’814- i benedettini diventano l’ordine monastico ufficiale dell’impero carolingio a cui si ispireranno altri ordini come cistercensi e cluniacensi: tutti si rifaranno alla Regola di Benedetto che dà alla giovane Europa una base su cui saldare principi comuni.

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