
Birra di Montecassino
torna sul sacro monte la birra secondo la ricetta benedettina.
Dopo 170 anni torna a Montecassino la birra benedettina, lavorata secondo l’autentica ricetta originale dell’epoca.
Era il 1846 e uno dei monaci benedettini dell’Abbazia di Montecassino, devoti alla preghiera e al lavoro, poggia la penna su carta per trascrivere la ricetta che si tramanda nel monastero da tempo solo oralmente: acqua sorgiva proveniente dalle fonti del Gari, malto d’orzo, luppolo e lievito.
Sic et simpliciter.
Una delizia per il palato che ormai nessuno più sperava di poter provare. Invece, grazie alla volontà della comunità monastica odierna e a qualche imprenditore avveduto, si è passati dal bianco e nero dell’idea progettuale, attraverso le varie sfumature del biondo grano e del verde luppolo, fino a dar vita alla miriade di colori che hanno animato la serata di mercoledì 27 giugno, quando il padre Abate Dom Donato Ogliari ha ospitato la conferenza stampa che ha dato l’annuncio ufficiale alla comunità di Cassino.
La conferenza tenutasi nella Sala degli Angeli di Montecassino ha quindi sciolto le riserve dei rumors che circolavano nella Città martire e fra gli esperti del settore.
Montecassino avrà una birra recante il suo nome.
A “benedire” l’iniziativa (e mai scelta di parole fu più appropriata) un padrino d’eccezione, il presentatore Roberto Giacobbo, che ha ripercorso le fasi salienti della tradizione benedettina e introdotto gli elementi principali della futura produzione.
A dare lustro alla “Birra di Montecassino” sarà il rinomato marchio Peroni -nato in Italia e oggi appartenente al gruppo Asahi Breweries– che annuncia il lancio per bocca del proprio direttore delle Relazioni Esterne e Affari Istituzionali: Federico Sannella.
Quest’ultimo ha più volte sottolineato come la valorizzazione dell’Albaneta di Montecassino -luogo in cui avverrà la produzione dei cereali per la birra- svolga un ruolo centrale nello sviluppo dell’idea stessa del progetto per la bevanda tutta benedettina.
La ricetta per ora resta segreta, quel che si sa è che già da fine ottobre il prodotto potrà essere assaggiato da autoctoni e pellegrini, per poi prendere il via con il grande mercato delle birre d’abbazia in cui la Peroni conta di affermarsi proprio grazie a questa.
In questa prima fase sono già stati realizzati interventi importanti: la rivalorizzazione di aree di interesse storico, tra le quali il Monastero di Santa Maria dell’Albaneta, in cui dimorò anche il Fondatore dei Gesuiti Sant’Ignazio di Loyola scrivendo qui parte della regola, il recupero agricolo con la messa in coltura di terreni seminati ad orzo e un progetto speciale di ricerca e produzione di un miele locale, firmato Mieli Thun.
Ennesimo grande traguardo quindi per il luogo di culto che anno dopo anno continua ad attirare a sé visitatori da ogni angolo del globo, siano essi pellegrini, istituti scolastici, o viaggiatori in cerca della famosa pace benedettina.
A tutti loro e ai protagonisti di questa avventura locale va il nostro “SALUTE!“