
L’olio di Casinum ed i caplatores nell’Italia Romana
di Dante Sacco, Progetto Summa Ocre
ad victum optima fert
ager Campanus frumentum,
Falernus vinum,
Casinas oleum,
Tusculanus ficum,
mel Tarentinus,
piscem Tiberis.”
Macrobius, Saturnalia
I caplatores erano operatori specializzati addetti alla raccolta ed alla lavorazione delle olive. Organizzazioni di lavoratori nel settore olivicolo oleario erano note a Casinum e Venafrum fin dall’età repubblicana.
Da Casinum inoltre proviene un’ara in calcare con dedica a Silvano, divinità delle selve e delle campagne, donata da caplatores evidentemente organizzati in un collegium.
Silvano
sacrum
caplatore[s].
Le fonti epigrafiche ci segnalano anche un procurator oleum a Ostia, un collegium di caplatores tiburtes da Tibur, ancora caplatores a Herdonia ed attestazioni simili da Allifae e Anagnia.
I migliori oli erano l’oleum ex albis ulivis ottenuto da olive ancora acerbe, l’oleum viride, l’olio verde, ottenuto con la spremitura di olive appena invaiate.
L’oleum maturum,da olive mature, era meno ricercato come l’ Oleum caducum di qualità mediocre, estratto da olive raccolte da terra.
L’oleum cibarium, l’olio ordinario, lampante, ottenuto da olive aggredite da parassiti e deteriorate era rivolto all’alimentazione degli schiavi e per usi non alimentari.
Riferimenti e citazioni in:
C. Molle-F. Cerrone, in Sylloge Epigraphica Barcinonensis, XVI, 2018, pp. 63-65
Macrobio, Saturnalia
http://www.edr-edr.it/it/present_it.php
https://www.beniculturali.it/…/s…/origini/articoli/olio.html