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“ Il destino degli uomini di questa regione, che da sempre appartiene alle stagioni ed alla natura, è stato deciso principalmente dalla pastorizia. Gli eredi dei Sanniti sono ancora stretti in una comunità di destino assai singolare, caratterizzata da una tenace fedeltà alle loro forme economiche e sociali anche oltre ogni pratica utilità, il che sarebbe inesplicabile se non si tenesse conto che il fattore costante della loro esistenza è appunto il più primitivo e stabile degli elementi: la montagna ”.

di Dante Sacco, Progetto Summa Ocre

Sei già in Valle di Comino ogni volta che bevi un bicchiere di Cabernet. Non lo sai ancora ma il nome di questa Valle, dei suoi paesi, del lavoro dell’agronomo Pasquale Visocchi le cui piante ultra-centenarie a piede franco che sono sopravvissute alla fillossera, ancora oggi ti fanno da compagnia, ovunque tu sia, anche in questo viaggio,  invitandoti al convivio. Siamo nel Lazio Meridionale, tra Abruzzo, e Molise, in una valle di ghiaie e sorgenti. I Sanniti, ben prima dei Romani che occuparono la rocca della Virgiliana Atina Potens, celebravano le stagioni, le primavere e le sorgenti nel santuario, presso la Val di Canneto,  dedicato a Mefitis, divinità delle acque instabili e detentrice del nome che poi, in tempi più vicini a noi,  fu dato ad un fiume. Già Strabone, storico e geografo d’età augustea, scrisse del Melfel, un fiume che ancor oggi detiene l’incanto femminile della divinità. Per i valligiani è la Melfa, non il Melfa come la geografia istituzionale vorrebbe. Un fiume innestato dal Mollarino, piccolo corso d’acqua che in autunno ingrossa e trascina ghiaie e sabbie dove ben si coltivano il fagioli cannellini di Atina, DOP riconosciuta e che vale la pena di scoprire.

Ma riprendiamo il passo  dalle Mainarde, massiccio di calcari e dolomie che detiene il primato di insediamenti Italici ancora da raccontare. A San Biagio Saracinisco, al margine dell’areale indicato per il disciplinare del Pecorino di Picinisco DOP, si racconta la storia millenaria del rapporto tra uomo e territorio in una dimensione agro silvo pastorale. Una mostra archeologica, dedicata alle genti safine, ci guida nel  tempo dei pastori guerrieri, con le loro greggi, le armi, i cinturoni ed i vasi da mensa. Dal quinto secolo avanti cristo fino all’unificazione augustea, sancita nella dicitura Tota Italia, la dimensione del cibo veniva raccontata anche nelle sepolture. Si conservano, nella mostra sanbiagese, reperti provenienti dai corredi funerari che ci ricordano del pasto rituale e del convivio del vino di chiaro ascendente Tarantino. Di fatti nello stesso periodo, per contaminazioni culturali mediterranee, si assisteva all’unione del rito del ciceone, del vino e dei fermentati. In sostanza vino, birra e formaggio erano parte intima di una società a tal punto che oggi nelle tombe e negli scavi, per pietoso e devoto sentimento, si trovano deposte le olle per i fermentati, le oinochoe per il vino e le grattugie per il formaggio.

Un legame indissolubile, montagna, pastorizia e formaggio, che ci conduce all’azienda agricola Casa Lawrence dove Loreto Pacitti, erede di una famiglia di pastori, ha intrapreso da un ventennio una azione di lento e sentimentale viaggio nelle origini. Casa Lawrence è un agriturismo che offre anche ospitalità diffusa nel caseggiato seicentesco e nelle strutture annesse. Si affaccia sul corso irregolare del Mollarino, al margine di poggi ove impianti di visciole, vigne di cabernet e campi di fagioli cannellini movimentano la stagionalità e la percezione del paesaggio. Agli inizi del novecento, David Herbert Lawrence, scrittore inglese, soggiornò in questa casa che era della famiglia Cervi. Ne trasse giovamento ed ispirazione e scrisse il suo romanzo “La ragazza perduta”. Le stanze, oggi destinate all’accoglienza ed alle degustazioni, furono e sono lo scenario del romanzo di Lawrence. Un’esperienza intima quella che si vive, nel tempo sospeso di un romanzo, col silente fluire delle stagioni. Ma è il genius loci italico, lo spirito saltellante dei sanniti pastori, a tornare e che qui  puoi anche scorgere dalla “Finestra sui Sanniti”, installazione site specific dedicata al modo agrosilvo pastorale del popolo che tanto ostacolò l’avanzata di Roma nel IV secolo avanti Cristo. In un locale annesso alla Casa Lawrence, un tempo destinato al personale di servizio, sono nate, su indicazione di chi scrive, la Caciosteria e la Finestra sui Sanniti. Una concezione di accoglienza direttamente collegata al terroir ed all’esperienza dell’Azienda Agricola Pacitti, dove assaggiare e poi degustare la teoria di formaggi prodotti dal latte di pecore al pascolo stagionale e condizionate dal pendolaresimo consueto della monticazione.  Il cacio, da caseus, e non formaggio, da formaticum. È abissale la differenza e te ne accorgi dal risultato della produzione derivante dall’incontro di caglio vegetale, estratto dal cynara cardunculus, e latte munto in giornata. I sapori raccontano il pascolo, le sabbie e le argille mioceniche della Valle. Incontriamo nell’assaggio fieno, erbaggi freschi, fioriture e fogliame di fronde radenti il suolo. Ogni stagione, ogni mutazione meteorologica trasforma il sapore che comunque si condensa nel Pecorino di Picinisco, nel Conciato di San Vittore, nel Caciofiore,nella Marzolina, nel Caso peruto, e nel Mefete,  nomi di formaggi con una identità familiare il cui gene permane ma il carattere muta stagionalmente. Il viaggio, seppur trascurabile, continua e ci porta ad Atina, che funge da capoluogo di una Valle che si lascia condizionare dalla montagna e dal consueto fluire della strada a scorrimento veloce Cassino Sora.

Ad Atina, il museo della Valle di Comino, detiene quel patrimonio archeologico che dal secondo millennio avanti cristo all’età carolingia ha contribuito a creare l’ossatura di una terra che ha avuto la più alta rappresentanza nell’esperienza Benedettina della vicina abbazia di Montecassino. Il passaggio al museo è doveroso. Senza fretta, col piacere di una sosta lunga di formazione attiva, per poi perdersi e lasciarsi andare tra il Palazzo Cantelmo, il colle Santo Stefano, un tempo sede dell’arx italica e romana di Atina, e il Convento di San Francesco coi suoi ippocastani, i suoi pensionati e la cisterna in poligonale del castellum aquae dell’acquedotto romano. Poco distante, nella cinta di mura poligonali di Atina troverai Le Cannardizie.

Un nome al plurale ad indicare la totalità del gusto cominense, in realtà è un ristorante, laboratorio, centro studi dover avvicinarsi, comprendere, assaggiare e studiare quanto di più autentico possa offrire la valle di Comino. Un  patrimonio enogastronomico effettivo che racconta il frusinate e l’antica Terra di Lavoro la cui liturgia si perpetua nei locali un tempo cantina che fu gestita da Pasquale Visocchi, il geniale agronomo che fin dal 1840 introdusse vari vitigni francesi in Val Comino. Ricordiamo che in questo Stabilimento Enologico si concluse un esperimento ventennale su: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Gamay, Semillon, Pinot, Petit Verdot e Syrah e  che le esperienze di Visocchi furono riprese dalla Scuola di enologia di Conegliano Veneto. Con Patrizia e Vittorio, spiriti danzanti sul calcare atinense, potrai impadronirti del passo doppio della conoscenza e del  sapore senza tralasciar l’ebbrezza delle produzioni vinicole. Di fatti basta scender a valle, tra la Melfa ed il Mollarino, ove il paesaggio agrario sembra pettinato e gli impianti non disdegnano di provocare sentimenti morbosi e assetati. Una giovane cantina, radicata sull’antico corso dei fiumi e torrenti, ci invita ancora alla sosta. La Masseria Barone è un’azienda a conduzione familiare. Produce tre vini, Cabernet Di Atina Doc Riserva, Cabernet Atina Doc e un Merlot Igt Frusinate. I primi vigneti li hanno reimpiantati nel 2007 ma la loro storia parte dal secolo scorso quando il nonno Enrico Rossi, tornato dalla Scozia, comprò i terreni dalla famiglia Visocchi che qui piantavano Cabernet e Merlot già dal 1860. Enrico morì, non riuscì nell’impresa e i terreni rimasero quiescenti per circa quarantanni. Ma  Fabio, il figlio di Enrico, con i propri figli Marco ed Enrico, ha ripreso quel percorso sognato da un emigrante in Scozia e ora l’azienda esiste e produce su quei terreni tanto desiderati. Oggi il nome del nonno Enrico risuona ogni volta che una bottiglia di Ricucc’ (Atina Cabernet DOC: 85% di Cabernet Sauvignon, 15% Merlot) viene aperta e servita. 

Provaci pure ma la Valle non ti lascia scappare, ti invita alla pausa serale dove non esiste il frenetico rincorrere delle notizie, delle applicazioni e dei social. Esiste un posto dove il digital detox è spostaneo e immotivato. Con un’accoglienza diffusa e un’accessibilità diretta alle risorse naturali e culturali della Valle di Comino, il distacco dal quotidiano   trova  terreno fertile a Picinisco dove la famiglia di Ciacca, tornata dalla Scozia, ha recuperato il centro storico del piccolo comune montano e ha creato l’esperienza “i Ciacca”. Un albergo diffuso, nel borgo seicentesco al margine dell’abitato medievale del Castrum Piczinisci. “Sotto Le Stelle Town”, il nome del progetto,  offre il lusso di una casa lontano da casa e un autentico senso di “allontanarsi da tutto”. Qui, i Di Ciacca, hanno scelto di non fornire ai residenti temporanei  un bar o un ristorante interno. Attraverso un’azione di rete e fidelizzazione con  il territorio, i Di Ciacca sono riusciti anche nell’intento di offrire l’esperienza di utilizzare i ristoranti e i bar locali con lo scopo di poter  incontrare la gente del posto e godere della vera Italia Appenninica.

In sostanza, tu , che sia viaggiatrice o viaggiatore, curiosa/o e affamata/o di storie, gusto e sapere, non puoi non chiudere questo breve viaggio se non dalla terrazza panoramica che traguarda verso la Valle, scorgendo Cassino e la sua Abbazia. Non puoi, nel viaggio che andrai a sognare, non considerare di fermarti in Valle di Comino. Per il semplice gusto di ascoltare il rumore di un fiume, con il nome di donna, che produce latte e vino.

I Sanniti già lo sapevano. Tu cosa aspetti?

MOSTRE E MUSEI:

  • San Biagio Saracinisco, Mostra Permanente delle Genti Safine:

http://www.terredicomino.it/item/omini-morti-la-necropoli-con-migliaia-di-tombe-sannite/

  • Atina, Museo Archeologico:

AZIENDE AGRICOLE, RISTORANTI, PERNOTTAMENTI

  • Le Cannardizie:

http://www.lecannardizie.it/

  • I Ciacca:
https://iciacca.com/
  • Masseria Barone:
https://www.facebook.com/masseria.barone
  • Azienda Agricola Pacitti:

http://www.casalawrence.it/

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