
Una delle storie più bizzarre legate alla II Guerra Mondiale è sicuramente quella dell’orso Wojtek. Così entusiasmante da ispirare un documentario inglese trasmesso anche dalla BBC nel 2011.
Wojtek è nato nel 1942 sulle montagne della provincia persiana di Hamadan. E’ stato trovato orfano da un ragazzo e ceduto a dei soldati polacchi in Iran per un paio di confezioni di carne in scatola. L’animale godeva di pessima salute, faticava a ingurgitare il cibo.
“Era come un bambino, come un cagnolino, gli davamo il latte con la bottiglia come un neonato” racconta il soldato Narebski” per questo pensava che i soldati fossero come i suoi genitori e per questo aveva fiducia in loro ed era molto amichevole”. L’orso venne adottato da quella che divenne poi conosciuta come la Seconda Artiglieria del II Corpo polacco.
Il viaggio al seguito dell’armata portò l’orso in Iraq e poi in Egitto e quando vollero portare Wojtek su una barca verso l’Italia dovette per forza essere arruolato come soldato. Come tutti Wojtek aveva una paga militare per il vitto e a causa della sua stazza riceveva razioni doppie. Gli piaceva molto giocare a combattere e fare boxe con i suoi colleghi. Chiedeva addirittura le sigarette, che poi avrebbe mangiato, e gli piaceva bere birra, d’altronde per lui una bottiglia non era niente considerato che pesava 200 kg e non si ubriacava mai.
L’orso venne allevato per non essere un pericolo per gli umani, era molto calmo e pacifico. Ciò detto aveva anche lui delle antipatie, in particolare per una scimmia e per un altro orso che era stato adottato dalle truppe. Wojtek era molto utile a mantenere alto il morale delle truppe, d’altronde per persone lontane dalle proprie famiglie e dai luoghi d’origine la sua presenza era molto importante a livello psicologico.
Ma al di là del valore sentimentale, Wojtek divenne un vero e proprio eroe simbolo della II Guerra Mondiale per il suo ruolo militare.
Durante le battaglie che si svolsero a Cassino, nella quarta offensiva contro il caposaldo tedesco che scattò nella notte tra l’11 e 12 maggio, i polacchi erano in prima linea. Wojtek, che non aveva paura dell’assordante rumore delle esplosioni si rivelò un aiuto insuperabile: portava le casse di munizioni dai camion alle batterie, ognuna con quattro colpi da 23 libbre.
Il 18 maggio i lancieri polacchi issarono le loro insegne su ciò che rimaneva dell’ abbazia Montecassino. Roma fu liberata diciassette giorni più tardi.
Alla fine della guerra, per molti soldati polacchi del 2 ° Corpo d’Armata ritornare nella Polonia in mano ai comunisti significava un suicidio. Perciò i compagni d’armata di Wojtek dovettero farsi una vita all’estero. L’orso finì in Scozia, dove fu riconosciuto come residente onorario di Edimburgo e fu trasferito nello zoo.
Wojtek però non si abituò mai alla vita in cattività, si intristì e di rado usciva dalla sua tana. Si addormentò per sempre il 15 novembre del 1963 e la notizia della sua morte fu riportata da tutti i media britannici.
Oggi Wojtek ha lapidi commemorative allo zoo di Edimburgo, allo Imperial War Museum di Londra e al Canadian War Museum di Ottawa.
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