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dimore storiche rocca janula

Domenica 17 novembre, il pubblico potrà visitare gratuitamente le dimore storiche di particolare pregio  architettonico, culturale e ambientale del Lazio. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è promossa dalla Regione Lazio.

Abbiamo selezionato tutte le strutture aderenti nella provincia di Frosinone.

Picinisco

Casa Lawrence

Struttura di inizio ’900, dal tipico stile inglese, Casa Lawrence è situata a Picinisco, nel versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Deve il nome al celebre scrittore e drammaturgo inglese David Herbert Lawrence, ospite – dopo la prima Guerra Mondiale – della villa vittoriana di Orazio Cervi. A Picinisco, Lawrence trovò l’ispirazione per completare “The Lost Girl”, usando l’ambiente, la natura e gli uomini di questa terra come sfondo per le vicende narrate nel romanzo. E proprio le minuziose descrizioni degli ambienti, delle stanze e degli arredi – riportate nel romanzo dello scrittore inglese – hanno consentito alla famiglia Pacitti, proprietaria dell’edificio, di restaurarlo rispettando lo scenario che tanto colpì e ispirò l’illustre ospite e sua moglie Frieda.

Casa Lawrence è oggi luogo di visita e agriturismo: offre agli ospiti la possibilità di gustare la cucina tipica contadina e momenti di relax, grazie anche al suggestivo scenario della montagna circostante e al verde assolato degli alpeggi di Picinisco.

Riferimenti: www.casalawrence.it

Roccasecca

Convento San Francesco

Il Complesso, importante riferimento per l’intero territorio, ben si adagia tra gli olivi e le pendenze tipiche del paesaggio collinare sul quale si erge, costeggiando l’unica strada che collega il comune di Colle San Magno a quello di Roccasecca.

La compagine architettonica presenta una chiesa e un edificio conventuale a corte, posto in aderenza sulla parete occidentale del luogo di culto. La struttura portante è in pietra calcarea bianca, lavorata a blocchi e scaglie, secondo uno schema di posa del tipo pseudo-isodomo. Il convento, di epoca più moderna, presenta due livelli più un piano sottotetto. È composto da 4 corpi con differenti caratteristiche architettoniche ma armonizzati dal chiostro centrale, con un rigoglioso giardino e un pozzo.

Riferimenti: www.comune.roccasecca.fr.it

 

Fontana Liri

Castello Succorte

L’epoca di costruzione del castello è collegata, dopo il Mille, alla diffusione del termine castrum, specifico in relazione al fenomeno dell’incastellamento, più che all’uso del toponimo “Fontana”, indicato per la prima volta nel 1142.

Gli abitanti del borgo erano dediti all’agricoltura e alla pastorizia e condussero una vita relativamente tranquilla fino all’inizio dell’XI secolo, periodo in cui i Normanni iniziarono a percorrere da conquistatori il Lazio meridionale. Per questo gli abitanti di Fontana Liri effettuarono opere di difesa, seguendo anche l’esempio dei borghi limitrofi e avvalendosi dei suggerimenti degli abati di Montecassino.

Il Castello, poi denominato Succorte, sorse sullo scosceso monte di Santa Lucia, intorno al quale furono edificate le case del borgo, a sua volta circondato in seguito da una cerchia muraria.

Riferimenti: www.comunefontanaliri.fr.it

Fumone

Casa Museo “Ada e Giuseppe Marchetti”

La Casa Museo, ubicata nel Castello o Rocca di Fumone, è dedicata ad Ada e Giuseppe Marchetti, discendenti dell’illustre famiglia, proprietari e abitanti dei locali prima della donazione della struttura al Comune di Fumone, avvenuta il 24 febbraio del 1988.

La storia della Rocca ha origini oscure e antichissime. Il termine Fumone si ritiene dovuto alla sua originaria funzione di sentinella per le popolazioni della valle, a beneficio delle quali comunicava, con segnali di fumo, l’imminente arrivo di pericoli e di scorribande nemiche.

La rocca fu utilizzata come antiguardo e prigione per personaggi particolarmente scomodi. Il più illustre dei quali è senz’altro papa Celestino V che, dopo il “gran rifiuto”, fu rinchiuso nel 1295 dal suo successore, Bonifacio VIII, in una angusta cella all’interno del castello, esistente ancora oggi.

Riferimenti: www.comunefumone.gov.it

Anagni

Casa Barnekow

La residenza vera e propria è situata al primo piano mentre al piano terra si trovano gli annessi. La comunicazione tra i due livelli avviene mediante una scala esterna, con loggia di sbarco sull’ingresso dell’abitazione.

Oltre che per l’eccezionale valore artistico-architettonico, Casa Barnekow si caratterizza per gli affreschi e le lapidi, opera dello stesso barone, che ne decorano la facciata, quella che il Barnekow indica come “tribuna Albertina”. Il contenuto di questi affreschi e delle lapidi, frutto di un lavoro durato 25 anni, rappresenta un documento unico della simbologia alchemica ed esoterica, una testimonianza della scienza alchemica che fu considerata in passato la vera scienza. La storia del barone Alberto Barnekow, le immagini e le iscrizioni sono oggi tutte illustrate e spiegate, con l’aggiunta di reperti, all’interno della casa in modo da rendere fruibile e accessibile a tutti la conoscenza di questa “scienza e filosofia” del nostro importantissimo passato.

Riferimenti: +39 392 9252469

Badia di Santa Maria della Gloria

La Badia di Santa Maria della Gloria è riconosciuta come bene di interesse storico artistico. Il complesso, costruito tutto in pietra tufacea di colore giallastro, costituisce un importante esempio di struttura monastica fortificata, munita di mura e torri su 3 lati.

L’Abbazia fu voluta dal cardinale Ugolino Conti, futuro papa Gregorio IX, per il tramite dei monaci florensi della Badia di Sant’Angelo di Monte Mirteto e assegnata agli stessi monaci dell’Ordine.

Riferimenti: www.comune.anagni.fr.it

Congregazione delle Suore Cistercensi della Carità

Il Palazzo di Bonifacio VIII è stata la casa-fortezza dei papi di Anagni. Elegante dimora e al contempo costruzione massiccia e ardita, fu sede di fatti storici memorabili, tra i quali l’incontro di pace tra Gregorio IX e Federico Il di Svevia nel 1230 e, più tardi, l’oltraggio dello Schiaffo, che nel 1303 colpì al cuore la visione teocratica di Bonifacio Vlll.

Il Palazzo rimase in proprietà ai Caetani fino al 1690 e passò poi agli Astalli. Nel 1764 l’ultimo degli Astalli, Tiberio Junior, morì indebitato. L’Opera delle Suore Cistercensi della Carità, glie spirituali dell’anagnina Claudia De Angelis (1675-1715), aveva allora mezzo secolo di vita. Il primo nucleo del loro convento si era impostato su una casa ad atrio porticato poco lontana dal Palazzo: le Suore riscattarono anche il Palazzo e lo unirono alla loro Casa Madre settecentesca, creando con il tempo un grandioso complesso.

Riferimenti: info@archeoares.it

Atina

Palazzo Visocchi

Definito nel suo aspetto attuale nel secolo XVIII, Palazzo Visocchi – con la sua pianta a ‘T’ – costituisce un’eccellenza nell’ambito del tessuto edilizio del piccolo centro storico. Copre con la sua mole una parte del pendio nord del colle di Atina, dominando dal prospetto nord l’intera valle di Comino.

Il Palazzo, insieme all’ampliamento e ammodernamento della Cattedrale di Santa Maria Assunta, è tra le ultime grandi realizzazioni del Settecento ad Atina e segue i canoni dell’architettura del tempo. All’interno rimane integro l’impianto settecentesco, costituito, in sequenza da piano terra, da cantine (I cantinoni), piano di servizio, cucine e dispense, piano di rappresentanza, appartamenti e granai.

Riferimenti: palazzovisocchi@gmail.com

Palazzo Ducale Cantelmo

Costruito a partire dal 1350, è lo scenario principale della piazza dedicata a Saturno, nel punto più alto della città, al centro del borgo antico, e ospita il Municipio. In stile gotico, ha pianta quadrangolare, con due torri sugli spigoli del lato est. La facciata è alta 5 metri, con un grande portone a sesto acuto in blocchi di pietra, sormontato da un bassorilievo proveniente da un monumento funerario del primo periodo romano imperiale. Il prospetto è affinato da tre eleganti bifore al piano nobile e da rosoni strombati. Il nucleo iniziale non è facile da definire, ma comprendeva sicuramente la torre di sud est, la cappella con i due ambienti attigui e forse una parte del salone del piano nobile.

Il Palazzo fu dimora dei Cantelmo dal 1359 fino al 1458 quando persero la Signoria di Atina per una ribellione. Verso il 1490 il Palazzo passò da Ferdinando I di Aragona al Conte di Maddaloni, Diomede Carafa, che lo abitarono solo saltuariamente, mentre fu per lunghi periodi sede della Curia.

Il Palazzo Ducale è ancora oggi sede di mostre, conferenze e manifestazioni.

Riferimenti: 0776 60091 – museoatina@gmail.com

Cassino

Rocca Janula

La Rocca Janula sorse come strumento difensivo di Montecassino e di San Germano, nome con cui per tutto il medioevo, e fino al 1853, era conosciuta la città di Cassino.

Sorge a mezza costa di Montecassino, su un’altura in gran parte scoscesa, ergendosi con la sua torre e le sue mura, superba e imponente, e dominando la città martire.

Nata nel X secolo a scopo di avvistamento e di difesa del territorio abbaziale, Rocca Janula è stata protagonista della storia del Cassinate dalla sua fondazione e fino al suo disuso avvenuto in età moderna, dovuto alla scoperta di nuove tecniche dell’arte bellica che, con l’uso progredito delle armi da fuoco, hanno reso inutile la difesa passiva della fortificazione.

Riferimenti: info@corvidigiano.com

Per le visite di domenica 17 novembre vi invitiamo a contattare i riferimenti lasciati in calce alle strutture.

FONTE: http://www.retedimorestorichelazio.it/

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