LA VALLE DI COMINO
Un’ampia conca quasi circolare di 244 km quadrati, in buona parte circondata da monti.
Si presenta così la Valle di Comino, area situata all’interno della provincia di Frosinone, facente parte fino al 1927 della Terra di Lavoro, e che si estende da Gaeta a Sora, a ridosso dell’Appennino abruzzese.
Il territorio è un vero e proprio unicum per la qualità delle produzioni agroalimentari autoctone: pensiamo al cannellino DOP e il Cabernet di Atina, il pecorino di Picinisco, il Tartufo di Campoli Appennino, la Salsiccia della Valle, il torroncino di Alvito.
L’origine del nome è da ascrivere all’antica città di Cominium, la cui distruzione durante la terza guerra sannitica nel 293 a.C. è narrata dagli storici Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso.
Ma non è questo l’unico richiamo storico della Valle, la quale conserva ancora oggi innumerevoli reperti archeologici dall’epoca preistorica a quella romana: il ponte romano di Casalattico, il tempio di Mefite presso Casalvieri, le mura poligonali di Vicalvi e di San Fedele presso San Donato, le epigrafi di Santa Maria del Campo ad Alvito. Per non parlare di Atina, città che figura addirittura nell’Eneide di Viriglio, fondata secondo la tradizione mitica da Saturno e che conserva ancora oggi testimonianze di sculture, epigrafi e ceramiche d’età romana.
La Valle di Comino negli ultimi anni ha destato l’interesse di numerosi turisti, attratti dalle bellezze naturalistiche e dalla possibilità di immergersi in esperienze a contatto con la natura, come le escursioni a piedi nel Parco nazionale d’Abbruzzo, Lazio e Molise. Diffuso anche il pellegrinaggio religioso, verso Canneto o verso Gallinaro, qui, piccolo borgo di appena 1200 anime, dopo l’apparizione alla veggente Giuseppina Norcia nel 1946, si è sviluppato un vero e proprio culto del Gesù Bambino.
Ma la Valle è divenuta meta di interesse anche da parte di appassionati ad un tipo di turismo diverso, lento, esperienziale e legato alle tradizioni, un turismo del folklore che si riflette nella visita ai luoghi del brigantaggio, alle botteghe di produzione di strumenti tradizionali come le zampogne, alle sagre e feste paesane che in estate animano i piccoli borghi della valle.