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La raccolta delle olive nel Lazio

Il breve tempo della raccolta sembra infinito e denso di momenti come denso è l’olio.

E come non esorcizzare l’inizio dell’inverno se non con la raccolta delle olive? Novembre è il mese che spinge intere famiglie ed amici a riunirsi con il solo scopo di andare semplicemente “a fare le olive”. È vero, il verbo utilizzato è scomodo ed alquanto improbabile perchè le olive al massimo le fa l’albero e non l’uomo ma in questi gironi la raccolta diventa azione ed il verbo fare è d’obbligo. Non esistono limiti geografici o culturali. Esistono micro momenti di maturazione e micro zone che regalano più o meno litri per quintale e le produzioni delle province di Latina e Frosinone sono una grande risorsa per numerose famiglie che conservano gelosamente gli alberi radicati su versanti collinari e nelle valli.

Tante piccole realtà che in un verde mosaico tratteggiano la robustezza del paesaggio per l’intera durata dell’anno. Non dimentichiamo che l’olivicoltura non è soltanto una azione agricola; è bensì un continuo difendere immense aree destinate a verde e lontane dai pesticidi e dai prodotti non biologici perchè “l’olio è per la famiglia e dunque deve essere sincero e non sofisticato”, si sente spesso dire nei frantoi di paese aperti in tali giorni notte e giorno ove l’odore forte di morchia si fonde ai rumori di centrifughe e macine in pietra.

kelle terre - olio-denso-oliveTornando ai nostri territori teniamo a mente che solo la forza delle radici degli olivi mantiene in salute i pendii da sempre in lotta continua con il dissesto idrogeologico e dalle frane mentre grazie alle leggere arature ed alla manutenzione dei fondi agricoli si combattono ed evitano gli incendi.

In poche parole l’olivo ci viene incontro e noi? Noi in cambio in questi giorni provvediamo a pettinare le fronde di tali vecchi saggi olivi, bruchiamo tra i rami e lasciamo cadere il frutto su reti di nylon colorato che interrompono la monotonia cromatica dei verdi prati. È un modo laico ed inconsapevole che ci porta ad essere per pochi giorni pescatori di collina ed attori in un teatro dell’assurdo tra bivacchi estemporanei e racconti mai interrotti da messaggi o social news. I protagonisti sono Minutella, Itrana, Leccino, Moraiolo, Frantoio, Marina e Vallanella.

kelle-terre-oli-densoSembrerebbero nomi di spiriti e ninfe delle selve ma in realtà sono le cultivar che rendono ricchi i nostri territori. Sono le varietà di olivo selezionate dall’uomo in circa duemilacinquecentoanni di storia e che appartengono univocamente ai suoli dove fioriscono e fruttificano. San Vittore del Lazio, Pico, Itri ed ancora San Donato Valcomino, S. Elia Fiume Rapido e Cervaro sono tra le realtà che esprimono al meglio la vera elaiofilia, ovvero l’amore familiare ed inconscio verso l’olivo e l’olio.

Novembre è tempo di farlo l’olio, di affondare le dita tra le olive varie e variegate nei colori e nelle dimensioni. E’ il tempo dei graffi sulle braccia e delle scale pronte a sfidare le normali regole della montagna: in questi giorni si può guardare l’albero dall’interno e talvolta dall’alto pronti ad ironizzare e prendersi gioco delle eventuali calvizie arboricole … come con un vecchio amico. Il breve tempo della raccolta sembra infinito e denso di momenti come denso è l’olio. E come l’olio unge e lascia l’alone sincero e indispensabile del ricordo e del aver vissuto insieme l’esperienza umana della raccolta.

di Dante Sacco – Progetto Summa Ocre