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minturno decle

A pochi km di distanza dalle ben più conosciute Formia e Gaeta, al confine tra Lazio e Campania, qui si trova Minturno.

Una città dalle origini antichissime, sede oltre che di un comprensorio archeologico anche di un’area naturale protetta e uno degli scorci più suggestivi della Riviera di Ulisse che fece innamorare, tra i tanti, il celebre Nino Manfredi. Per leggere la scheda completa sulla città di Minturno clicca qui.

Traetto, nome originario della città di Minturno

è ben nota alla comunità residente laziale e quella dell’alto casertano per gli stabilimenti balneari e la passeggiata notturna che in estate richiama migliaia di bagnanti.

Ma non è della Minturno più conosciuta che qui oggi vogliamo parlare. C’è una Minturno meno nota o addirittura sconosciuta alla stragrande folla di villeggianti, complice forse il dislocamento della cittadina su più livelli.

Parliamo del centro storico di Minturno (l’antica Traetto), arroccato su di una collina ben visibile dalla costa e anticamente protetto da possenti mura.

Un piccolo borgo che è un vero e proprio museo a cielo aperto meritevole di una visita in qualsiasi periodo dell’anno. Per un vero e proprio viaggio indietro nel tempo vi consigliamo di visitarlo durante la famosa Sagra delle Regne, appena conclusasi e che è stata per noi di Kelle Terre occasione per tornare in questo meraviglioso borgo.

Minturno: un itinerario tra storia, cultura e gastronomia

Non appena raggiunto il centro storico si può lasciare l’auto ed iniziare una comoda passeggiata a piedi tra i vicoli del borgo.

Ad accoglierci la meravigliosa Chiesa di San Francesco, fatta costruire intorno al 1363 dalla famiglia Caetani.

Chiesa di San Francesco Minturno

Foto da Pagina FB “Sagra delle Regne”

L’interno in pietra viva presenta una sola navata e sulla parete destra si può ammirare l’ affresco della Madonna delle Grazie, protettrice di Minturno.

La raffigurazione venne murata durante l’invasione dei Turchi nel 1552 per ritornare poi alla luce nel 1621.

Proprio in onore della Madonna delle Grazie si celebra ogni anno dal 1801 nel mese di luglio la “Sagra delle regne”, che stanno ad indicare i fasci di spighe o mazzetti di sarmenti.

Alla festa dei covoni si affianca il Festival Internazionale del Folklore animato da gruppi folk provenienti da tutto il mondo e dai carri votivi preparati dalle varie contrade del paese.

Superata la chiesa  incontriamo il Castello Baronale

dove soggiornarono, tra gli altri, San Tommaso d’Aquino, Isabella Colonna e Giulia Gonzaga.

castello baronale minturnoIl Castello Baronale durante la tradizionale “Festa delle Regne”, foto di Portale Turistico Minturno – Scauri 

Costruito attorno al IX secolo, nell’ottavo secolo la struttura divenne una residenza dei Caetani nella quale furono ospitati personaggi illustri tra cui San Tommaso d’Aquino  (1272).

Nel XVI secolo, poi,  Il Maniero fu acquisito da una delle più belle donne d’Italia, Giulia Gonzaga e, successivamente da Isabella Colonna alla fine del XVII secolo.

Subì gravi danni nel 1799 a causa dell’invasione delle truppe Franco polacche in cerca del “sanfedista” Michele Pezza detto Fra’ diavolo.

Attuale proprietario del Monumento è il Comune, il quale lo rende fruibile abitualmente con una serie di eventi dal forte richiamo oltre che valore turistico e culturale.

Superato il Castello e proseguendo a piedi lungo i vicoli del borgo, tra panni stesi e antiche evidenze di epoca romana incastonate nei muri delle case

raggiungiamo la splendida Chiesa Parrocchiale di San Pietro

Chiesa di San Pietro Minturno

foto di Luana Pasocchia Ermili

Edificata verso il XVI XVII secolo, nel tempo ha subito vari rimaneggiamenti. La chiesa già cattedrale è caratterizzata da un nartece con arcate a sesto acuto disuguali.

La pianta è a croce latina. All’interno pressenta tre navate, arricchite da colonne provenienti dall’antica città romana di Minturnae.

Il soffitto ligneo è formato da riquadri a cassettone è da intagli dorati. Sulla destra si scorge la cappella del Sacramento, opera barocca rivestita di marmi policromi.

Assolutamente degno di nota il Pergamo in stile cosmatesco con elementi riferibili al XIII secolo, sulle cui lastre marmoree laterali è raffigurato l’episodio biblico di Giona che viene ingoiato è rigettato dal pistrice simbolo della morte e della Risurrezione di cristo

Chiesa di San Pietro Minturno

Chiesa di San Pietro – Foto di Francesco Campani

Ma l’antico borgo di Minturno non è solo evidenza archeologica e storia antica.

La bellezza del luogo ha infatti ispirato un Festival d’arte urbana realizzatosi lo scorso anno e che ha lasciato in dono alla città opere di street art nate dall’unione tra giovani writers e la gente del luogo.

poesia pop minturno

Poesia Pop Festival – Foto di Decle

Il Poesia Pop Festival, ideato dal poeta di strada Decle, è stato dedicato alla poesia di strada in quanto una delle forme più potenti di poesia popolare, sia per il linguaggio sia per i mezzi che usa.

Passeggiando tra i vicoli potrete così imbattervi in quelle che prima erano serrande abbandonate ora convertite in opere d’arte degli artisti Ivan Tresoldi, Decle, Mister Caos, Davide DPA, Angelo Rasile e Piger

Ma Minturno è anche gastronomia, e soprattutto Pizza

minturno

sì perché se è vero che più ci si avvicina a Napoli più la pizza è buona, a Minturno l’eccellenza è di casa.

In una piazzetta facilmente raggiungibile dal castello e che offre ai commensali una vista d’eccezione sul golfo sottostante, potrete terminare il vostro tour  con una deliziosa pizza napoletana.

Qui ben due pizzerie: Basilicos  e Piccolo Borgo condividono la piazza da perfette vicine di casa. Noi le abbiamo provate entrambe e, vi assicuriamo, ne vale la pena!

Vuoi visitare il Borgo di Minturno o percorrere altri itinerari con noi?

Contattaci al 392 775 2432 o inviaci una mail ad info@kelleterre.com

Comments:

  • Elisabetta Zenobio
    2 Luglio 2020 at 20:16

    Very nice info and comment on minturno

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