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Il capo velato

torna ad Aquino il reperto del II secolo

Nel 2009 vennero rinvenuti in località Torre San Gregorio di Aquino due manufatti di incredibile valore, una scultura raffigurante una testa femminile velata e un vaso dello zodiaco, testimonianze dell’antico splendore di Aquinum.

Il vaso dello zodiaco è ricavato da un unico blocco di marmo bianco e databile al II secolo d. C. Le pareti sono lisce, la fascia centrale è decorata con la raffigurazione dei segni dello zodiaco, nella sequenza canonica, tuttavia non è rappresentato il segno dei pesci. I segni zodiacali sono di dimensioni differenti e posti a distanze diverse l’uno dall’altro. Ad oggi l’opera è conservata presso il museo archeologico di Cassino.

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Il vaso dello zodiaco, foto da “Aquino spazio comune”

Il luogo del ritrovamento: Torre San Gregorio ad Aquino

La Torre di San Gregorio -da cui la località prende il nome- si trova nella zona orientale dell’area extraurbana dell’odierna Aquino, a circa 1,5 km dal centro della città.

La Torre di San Gregorio, di cui resta in loco parte dell’elevato, costituito da quattro filari di grossi blocchi squadrati sovrapposti, era affiancata ad una piccola chiesa in uso ancora fino al XVIII secolo, ma già menzionata in documenti del IX secolo. Si tratta della più antica dipendenza dell’Abbazia di Montecassino in territorio aquinate.

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Interno del Museo

Il Museo Khaled al Asaad, il capo velato torna a casa

Il polo museale di Aquino, intitolato alla memoria dell’archeologo siriano Khaled al Asaad, è un vero fiore all’occhiello per la cittadina del Basso Lazio. Le sale museali conservano reperti suddivisi in tre sezioni cronologiche principali: Preistoria e Protostoria, Epoca Pre-Romana e Romana, Epoca Medievale.

A queste si affianca una sottosezione di approfondimento, dedicata al mondo funerario romano, in cui sono presentate le diverse tipologie di sepoltura e di monumenti sepolcrali edificati nell’area di Aquinum. All’interno di questa sezione si conserva il famoso sarcofago delle quadrighe (III secolo d.C.).

Il percorso museale si conclude con una sezione dedicata ai Santi patroni di Aquino: in essa è possibile ammirare un quadro del XVIII secolo, con la raffigurazione di un giovane San Tommaso, e una pregiata statua lignea, del XVIII secolo, che rappresenta San Costanzo, Vescovo di Aquino.

A inizio aprile 2018, grazie ad un accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il pregiato manufatto è tornato nel territorio natio dopo una parentesi all’interno del complesso archeologico Minturnae ove è stato studiato e conservato.

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Foto dal sito www.aquinoturismo.it

Aquinum, l’antica Urbs romana

Ma il museo Khaled al Asaad non è l’unico luogo di pregio in quest’area. A poche centinaia di metri di distanza, nel territorio della continua Castrocielo, si trova infatti il sito archeologico di  Aquinum. Il comprensorio, che fino a  pochi anni fa era conosciuto solo tra gli addetti ai lavori, è salito alla ribalta per le sensazionali scoperte che le campagne di scavo hanno portato e continuano a portare alla luce.

Da nove anni, infatti, l’Università del Salento, sotto la guida del professor Giuseppe Ceraudo, conduce le ricerche sul campo con ritrovamenti sorprendenti. Strade pubbliche intatte, un edificio termale di dimensioni notevoli, sale musive, iscrizioni, colonne corinzie di pregiata fattura e- fatto unico per la sua rarità- due latrine, quella maschile, già restaurata e quella femminile di scoperta più recente.

Per avere un’idea della sensazionalità del sito di epoca romana basti dire che vi sono stati riportati alla luce oltre settanta ambienti. Questi rinvenimenti hanno confermato l’importanza della città in epoca romana e lasciano ben sperare per future campagne di scavi.

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Scopri di più sul Museo di Aquino

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