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Grotta di Ulisse

Scoperta la grotta segreta dove Ulisse approdò sul litorale laziale: è a San Felice Circeo

O figlio divino di Laerte, scaltrissimo Ulisse, ora ritorna alla rapida nave e alla spiaggia del mare. Prima di tutto, in secco traete la nave alla spiaggia e nelle cave grotte ponete gli attrezzi e il carico tutto; poi ritorna qui con i tuoi compagni prediletti.

Con queste parole la maga Circe sull’isola Eea si rivolge ad Ulisse, siamo nel decimo libro dell’Odissea.

Oggi, a quasi tremila anni dall’opera, l’associazione romana “Sotterranei di Roma”, riporta alla luce le “cave grotte”, la cui identificazione ha sempre rappresentato una sfida romantica per archeologi e studiosi.

L’equipe di ricercatori, presieduta da Marco Placidi, ha individuato il luogo nella Grotta Spaccata di Torre Paola, a San Felice Circeo. Un antro che, come le «cave grotte» di cui parla l’Odissea, in passato potrebbe essere stato usato come ricovero per le imbarcazioni.

Un antro visto e fotografato migliaia di volte, complice la sua posizione da cartolina, a pochi metri dagli affollatissimi lidi di Sabaudia e San Felice Circeo.

Una cavità impressionante che squarcia la falesia come un enorme fulmine pietrificato, proprio a ridosso della fortificazione costiera edificata nel Cinquecento

racconta a “Il Messaggero” il ricercatore Lorenzo Grassi

Addentrandoci nelle oscure viscere della montagna, siamo riusciti a documentare quelle che con ogni evidenza sembrano essere le “cave grotte

Il complesso scavato nella roccia sembra infatti combaciare alla perfezione con la descrizione e i riferimenti geografici dell’Odissea. A testimonianza di ciò anche una Carta del Monte Circeo e Circondarj di S. Felice, realizzata da Giovanni Battista Cipriani nel 1830, che descrive la fenditura come «due grotte una sopra dell’altra» e si specifica che «in quella a mare entrano i bastimenti».

Grotta di Ulisse

Foto di Sotterranei di Roma

«Anche considerando il livello del Mediterraneo all’epoca del viaggio di Ulisse risulta possibile il ricovero delle navi e c’erano vasti ambienti ipogei dove poter mettere i carichi al sicuro».

I ricercatori, come Ulisse, sono giunti alla Grotta dal Mare, dopo aver pagaiato su di una canoa fino alla cattedrale naturale. Qui si sono poi arrampicati sulle pareti.

«Le pareti si perdono nelle fitte tenebre, mentre massi ciclopici testimoniano antichi crolli e nella parte più interna, uno stretto cunicolo sembra risalire verso la superficie come antica via d’uscita per il monte».

Dimensioni colossali che sono state restituite grazie a rilievi tridimensionali con laser scanner. Il solo salone misura 40 metri di lunghezza mentre il soffitto supera i 25 metri di altezza. Il tutto per un volume complessivo di 30 mila metri cubi.

Grotta di Ulisse

Foto di Sotterranei di Roma

Uno spettacolo naturale incredibile che custodisce un tesoro anche dal punto di vista faunistico. Durante la spedizione l’equipe ha difatti scoperto migliaia di pipistrelli stipati nella cupola rocciosa appartenenti alle specie dei Miniotteri e del Rinolofo maggiore.

Una colonia piuttosto rara e finora sconosciuta che sarà studiata dai biologi del Parco Nazionale del Circeo.

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